Perché non ha senso avere più di un consulente finanziario?

Immaginiamo di avere 1 Milione di Euro da gestire. Immaginiamo anche di decidere di frazionarlo e darlo in mano a 10 consulenti diversi. Così facendo, il problema principale è non aver raggiunto l’obbiettivo di diversificare il rischio bensì ho semplicemente diviso il mio patrimonio.

La diversificazione efficiente si può fare con un solo promotore finanziario. Dando ad una sola figura professionale la possibilità di costruire un buon portafoglio, tagliato a misura sulle mie esigenze. Avere tanti promotori finanziari, nella cultura comune, equivale a dire: se perdo soldi ne perdo solo una parte. In realtà il rischio è proprio il contrario, ossia quello di non dare la possibilità al promotore di diversificare il portafoglio, riducendo il rischio sulla base degli obbiettivi prefissati in accordo con il cliente.

Questa situazione, in maniera implicita, ha a che fare con un aspetto centrale: la mancanza di fiducia nei confronti della persona che ho scelto per la gestione del mio patrimonio. Non solo mancanza di fiducia nel promotore finanziario ma anche mancanza di fiducia nei confronti di me stesso, dei miei obbiettivi e della sincerità con me stesso. Il promotore finanziario si trova alla fine nell’incapacità di costruire un portafoglio efficiente, non essendo consapevole del reale patrimonio e dei concreti obbiettivi del proprio cliente. Paradossalmente, distribuendo il proprio patrimonio nelle mani di più Promotori, il portafoglio fatto da un consulente potrebbe risultare identico al portafoglio fatto degli altri. Il solo risultato in questo casi è quello di non far avanzare l’investimento sfruttando al meglio le potenzialità concrete.

In ultima istanza, lo stesso risparmiatore farà un’enorme fatica nel capire esattamente ciò che ha in mano. Non riuscirà a capire la percentuale di azionario, obbligazionario, valuta estera e conseguentemente il rischio complessivo del suo portafoglio. Il risultato finale è solo una grande confusione. Questa ancestrale dinamica, ossia dividere per minimizzare il rischio, in realtà crea esattamente l’effetto contrario.