A FARE I RENDIMENTI NON SONO I MERCATI MA I BUONI COMPORTAMENTI

Spesso siamo convinti che basta un’occhiata per comprendere tutto e subito. Ma il nostro cervello è spesso tratto in inganno: sono le distorsioni cognitive. Scopriamo quindi che, anche negli investimenti finanziari, il nostro comportamento è influenzabile.

Le illusioni ottiche sono divertenti, ma a volte possono anche mettere a disagio. Guardate sopra per esempio: il tavolo di sinistra è davvero più lungo di quanto sia largo quello di destra? Rifletteteci e in fondo a questo numero troverete la soluzione, a questa come a tutte le altre illusioni ottiche proposte più avanti.

Lo psicologo cognitivo utilizza le illusioni ottiche per metterci a disagio. Quante volte diciamo: “Fammi dare un’occhiata”? Come se il nostro occhio fosse perfetto. E invece basta creare opportune distorsioni (cognitive) per essere facilmente tratti in inganno.

L’incertezza ci fa sbagliare

Quando ci troviamo a prendere decisioni in condizioni di incertezza sbagliamo sistematicamente. Basterebbe questa affermazione, che nel 2002 ha fruttato il premio Nobel per l’Economia all’israeliano Daniel Kahneman, per intuire l’importanza della finanza comportamentale.
Ma quest’affermazione è fondamentale anche perché, in ambito finanziario, imboccare la strada sbagliata rischia di causare perdite.

Come? Entrando in Borsa quando i mercati sono ai massimi lasciandoci trascinare dall’entusiasmo, prendendo decisioni d’investimento autoconvincendoci della loro correttezza, oppure restando ingannati dal nostro cervello che, nei propri ragionamenti, segue involontariamente la via più semplice ma che a volte è anche quella sbagliata.

Riconoscere i propri limiti è importante, specie per coloro che, credendosi esperti o fidandosi troppo delle proprie capacità, tendono a fare da soli. Il passo successivo è quello di affidarsi a un consulente finanziario di fiducia. Soltanto lui, facendoci domande e indagando sulla nostra indole, può guidarci tra le insidie dei mercati. Certo, non tutti i consulenti sono impeccabili. E allora ecco un trucco per riconoscere i migliori: sono quelli che ci faranno tante, troppe domande, mettendoci quasi in imbarazzo. Farsi i fatti nostri, per evitarci decisioni autonome, improvvisate e dolorose, è proprio il loro mestiere.