Borsa vs. Mattone: 3 errori di valutazione.

Ci sono 3 errori principali che vengono comunemente fatti nel valutare quale sia il migliore investimento tra Borsa e Mattone.

Il primo errore è il “punto di partenza”. Siamo schiavi di convinzioni, per lo più strutturate negli ultimi 50 annidi storia. Facciamo fatica a uscire da falsi miti come per esempio: Il mattone cresce sempre, i BOT sono sempre positivi, le Banche non falliscono e tantomeno gli Stati. Gli ultimi 10 anni abbiamo avuto modo di vedere che così non è. E’ troppo facile non crederci ed è troppo difficile non cascarci. E’ cambiata un’epoca e non esiste un investimento immobiliare in costante crescita. Il punto di partenza allora per la nostra valutazione è iniziare a prenderne coscienza.

Il secondo errore che si commette è insito nella domanda stessa. Non esiste un investimento migliore di un altro. Non è possibile affermare se l’investimento in mattone sia migliore di quello in borsa e vice versa. Vanno di pari passo. Entrambi hanno i loro andamenti. La grande differenza è che uno è quotato mentre l’altro no. Questo vuol dire molto, vuol dire che siamo più sereni nell’affrontare l’investimento immobiliare siccome non ne vediamo ogni giorno l’oscillazione. In realtà, entrambi gli investimenti, hanno le stesse crescite e le stesse contrazioni, con la stessa velocità e proporzione. Siamo noi che determiniamo perdite o profitti del nostro investimento e la colpa sono appunto quelle convinzioni strutturate negli ultimi 50 anni

Il terzo errore che si commette è un carente diversificazione del portafoglio. L’italiano medio ha un portafoglio costituito dall’80/90% di immobili e da un 10% in liquidità. Un simile portafoglio rappresenta un errore. Bisogna riuscire a trovare un equilibrio nel nostro portafoglio arrivando ad avere un equilibrio; 50% di immobili e 50% di investimenti. Oggi più che mai non ha più senso essere collezionisti di immobili. Gli immobili infatti hanno dei costi di gestione e manutenzione elevati mentre il governo tassa sempre più proprietà che rendita.

Il mio consiglio è quello di comperare un immobile quando è funzionale ai nostri bisogni e a quelli della nostra famiglia: ci si vive, ci si dorme e ci si mangia. Non ha più senso comperare case per poi affittarle.