La fuga del promotore finanziario

Il Testo Unico Finanziario fatto da Draghi nel 1998 prevede che il promotore finanziario sia iscritto ad un Albo Unico Nazionale e debba sottostare a delle regole ben precise.

Una di queste regole afferma che ogni tipo di investimento deve essere effettuato tramite bonifico, assegno  bancario o circolare, intestato direttamente alla Banca o alla Società di Gestione del risparmio. Non si deve mai intestare un investimento ad una persona fisica. Questo fa' si che risulti impossibile far si che un promotore finanziario possa fuggire con il proprio denaro.
Quando sento notizie che parlano di truffaldini, il primo a dispiacersi sono io dal momento che notizie di questo genere destabilizzano la mia professione.
Tutto inizia con una disinformazione che, nel 2015, non dovrebbe più esistere. Si parla qui di un investitore che ha effettuato un assegno intestato direttamente alla persona fisica e non alla società di gestione infatti.
La legge tutela anche la fase del disinvestimento. A maggior tutela del cliente, questo tipo di operazioni possono essere effettuate solo sul conto corrente dell'investitore stesso. MI spiego meglio. Dopo aver effettuato un investimento si decide di smobilitare una parte di investimento e accreditarla direttamente su un conto di un parente. La legge vieta questa procedura e afferma che il disinvestimento debba essere fatto direttamente sul medesimo conto del cliente. Da li poi il denaro potrà essere trasferito altrove. Questo per evitare che si possa effettuare un disinvestimento direttamente sul conto di truffaldini.


Questo rende giuridicamente impossibile che un promotore finanziario possa scappare con i soldi. Inoltre la mia banca risulta co-responsabile in ogni mia attività lavorativa e dunque la banca stessa procederà innanzitutto restituendo i soldi al cliente, per poi rifarsi nei miei confronti.