I buoni comportamenti per investire denaro

I rendimenti non dipendono dal mercato ma dai nostri comportamenti. Che senso ha questa affermazione? Il mercato è in grado di dare un rendimento come di toglierlo. Il nostro comportamento è la sola variabile che può fare la differenza. Il mercato non è assolutamente controllabile cosa non vera per quel che concerne il nostro comportamento. Il ruolo di un consulente finanziario è di tenere per mano il risparmiatore facendogli evitare quei piccoli errori che, ripetuti costantemente, fanno si che non si ottengano rendimenti in linea col mercato.

Dall'inizio dell'anno il mercato azionario italiano ha segnato un +10%. Analizzando il portafoglio di un investitore medio italiano è molto probabile non trovare performance in linea con l'andamento del mercato. E' facile ipotizzare come situazioni geopolitiche simili a quella di Luglio abbiano spaventato l'investitore forzandolo a disinvestire il portafoglio ed è anche ipotizzabile che, a causa della soggettività, sia rientrato in un periodo da lui considerato maggiormente favorevole. La tendenza è di incolpare l'esterno per un rendimento negativo del proprio portafoglio quando la realtà delle cose è che il 99 per cento della performance è legata al nostro stesso comportamento.

Se guardiamo i dati del Sole24ore ci sono fondi che negli ultimi 20 anni hanno avuto performance del 230%. I possessori di quei fondi non hanno avuto rendimenti simili. Ottenere un simile rendimento vuol dire essere rimasti all'interno del mercato avendo avuto sempre un atteggiamento antitetico rispetto al comportamento suggerito dal mercato. I dati sono molto chiari sulle tendenze speculative del mercato azionario. Quando un mercato ha buone performance tutti comprano. Quando un mercato è negativo tutti vendono perché in preda della depressione. Euforia e depressione sono facce di una stessa medaglia e vanno gestite con cura. Se noi siamo in grado di gestire il nostro portafoglio immobiliare o la nostra azienda con razionalità dobbiamo essere in grado anche di gestire il nostro denaro con la stessa razionalità. Questo vuol dire mettere da parte l'emotività.

Ecco, questo è un buon comportamento. Altro buon comportamento consiste nel partire da un punto “giusto”. Il punto di partenze giusto è effettuare scelte non di rendimento bensì di vita. Se ho una famiglia e dei figli da proteggere e faccio tutt'altro rispetto alle mie esigenze è molto difficile riuscire a partire da un punto giusto se il nostro obbiettivo è un alto rendimento del mercato fine a se stesso. Ricapitolando dunque un buon comportamento consiste nel non inseguire soluzioni miracolose (il più delle volte erronee) e tantomeno cadere nella trappola dell'emotività generata dalle notizie di mercato. Solitamente, chi ha un buon rapporto con il denaro, chi è in grado di scordarsi del proprio investimento, il più delle volte guadagna molto di più di chi ha un brutto rapporto con il denaro. Un brutto rapporto con il denaro consiste nel lasciarsi influenzare negativamente dall'andamento del proprio portafoglio senza distinguere tra qualità del portafoglio costruito e oscillazioni del prezzo. Le oscillazioni sono un normale momento di respiro dopo tanta corsa del mercato. Il buon comportamento è dunque quello di non comperare in continuazione cercando di inseguire le notizie spasmodiche sull'andamento del mercato.

Da qui ai prossimi 30 anni si alterneranno fisiologici momenti di crisi. Questa situazione è assolutamente normale quanto incontrollabile. La differenza la faremmo noi con il nostro modo di gestire queste crisi. Il rendimento è dato dunque dai nostri comportamenti, dalla maniera in cui effettueremmo le nostre scelte e non da fattori esterni come il mercato.